Rapporto Centro Astalli
Quando il Centro Astalli (servizio dei Gesuiti per gli immigrati in Italia) pubblicò il suo ultimo rapporto, eravamo nel 2020, il Covid era ormai una questione planetaria, ma i riferimenti erano relativi all’anno precedente, quando i flussi migratori nel mondo ancora non erano influenzati dalla pandemia.
La sintesi del rapporto, reperibile sul sito ufficiale del Centro, sottolinea subito come il 2019 sia stato caratterizzato dai decreti sicurezza, considerati discriminatori e, proprio per questo, pericolosi.
Immigrati in Italia
La prima attenzione, posta in termini di emergenza, è rivolta alla situazione di precarietà degli immigrati già presenti sul territorio italiano. Le politiche migratorie del governo, infatti, hanno escluso dai centri d’accoglienza diverse persone, escludendoli, di conseguenza, da una serie di servizi necessari.
Un gruppo considerevole di giovani immigrati, così, è andato ad integrarsi al già numeroso numero di persone che richiedevano servizi minimi come alimenti, abbigliamenti, assistenza sanitaria.
Sul territorio nazionale sono anche aumentati uomini e donne che, pur avendo problemi di salute riconosciuti, non hanno potuto usufruire delle strutture pubbliche, poiché messi fuori, da un giorno all’altro, dai centri. Il dato emerso riporta che i due terzi delle persone che si sono rivolte agli ambulatori, non risulta iscritto al Servizio Sanitario Nazionale.
Per quanto riguarda le strutture del Centro Astalli, il documento riporta che nel 2019 sono stati accolte 835 persone.
Migranti in viaggio
Il secondo punto del rapporto riguarda la situazione dei migranti in viaggio, lungo le rotte dei profughi, che purtroppo non riescono a raggiungere luoghi sicuri. Si legge di una “sorta di limbo” che ha preso forma attraverso le carceri libiche, i campi delle isole greche e anche le navi soccorritrici forzatamente bloccate in mare.
Nel 2019, così, evidenzia il rapporto, gli immigrati approdati in Italia sono calati del 50% rispetto al 2018 e del 90% rispetto al 2017. Un vanto per qualcuno, un segno di forte disumanità per altri, soprattutto se, come riporta il Centro Astalli, tra i motivi c’è anche il trattamento, definito inaccettabile dalle Nazioni Unite, che subiscono coloro che intercettati per mare dalla Guardia costiera libica, vengono riportate indietro e detenute.
Il Centro Astalli
Per quanto concerne, nello specifico, l’attività del Centro Astalli, nel 2019, nelle mense sono stati accolti circa 3000 immigrati a Roma, 850 a Palermo, 250 a Trento.
Il servizio di accompagnamento all’autonomia, invece, solo a Roma ha sostenuto 349 persone, mentre altre 200 sono state accolte nell’ambito del progetto Comunità di Ospitalità che il Centro Astalli coordina tra Trento, Vicenza e Padova.
Importante anche l’attività di sensibilizzazione ed educazione del Centro che, grazie all’attività di 617 volontari, è riuscito a coinvolgere circa 200 Istituti scolastici, in 15 città italiane, con la partecipazione di 25679 studenti, a conferma che non esistono aggettivi che possano qualificare i giovani rispetto a estrazione culturale e provenienza.
Solacium migrantium
Sotto la protezione della Madre poniamo il Centro Astalli, i suoi volontari, le persone che quotidianamente incontrano, affinché tutti possano ritrovare nella Soccorritrice dei Migranti la forza di andare avanti.
Maria, Solacium migrantium prega per loro.